Safet Zec - Il potere della pittura
La sua pittura oltre a rimandare ad ascendenze classiche (da Tintoretto a
Palma il Giovane, da Caravaggio a Freud) esprime anche la volontà di
indagare e sperimentare. I suoi lavori esprimono anche la grande
riflessione effettuata sulla tragedia di un popolo, quello bosniaco, che
lo fece scappare da Sarajevo e rifugiarsi in Italia, a Venezia.
"Safet Zec è uomo di poche parole. Egli appare spesso assorto in una silenziosa meditazione sulle cose e gli eventi; ovvero come restio a pronunciarsi, incerto a intervenire su realtà che potrebbero risultare effimere o marginali, inessenziali. Per contro, la sua pittura fluisce con l’incontenibilità di un fiume in piena, possente e composita, lirica o tragica, dolente o gioiosa. Perché è proprio questa l’impressione che si prova nell’accostarsi alla sua opera: l’impeto tumultuoso di una scrittura solida, epica e classica, profonda e onirica. Zec mostra la sicurezza linguistica degli antichi maestri e, insieme, l’ansia di ricerca di un indagatore solitario, la frenesia dello sperimentatore. La quantità (e la qualità!) della sua produzione finita e non-finita, abbozzata, in-finitamente testardamente o disperatamente rielaborata, è sorprendente; ma la trasparenza è cristallina, il controllo totale, singolarmente lucido e razionale..."
Giandomenico Romanelli
dal catalogo della mostra, edito da Skira
Mostra a cura di Giandomenico Romanelli con la collaborazione di Pascal
Bonafoux e con il sostegno della Galerija SOL di Lubiana.
Informazioni
Indirizzo: Museo Correr -
Piazza San Marco, Venezia
Orario: 10/18 (biglietteria 10/17)
Biglietto: € 5,00
E-mail: info@fmcvenezia.it
Sito: www.museiciviciveneziani.it